Sistemi antincendio prefabbricati, normativa e dimensionamento tecnico 

Sistemi antincendio prefabbricati, normativa e dimensionamento tecnico 

9_800x600I sistemi di antincendio sono un argomento complesso e delicato, poiché si tratta di sistemi atti a prevenire, o nel peggiore dei casi a limitare, i danni dovuti agli incendi che purtroppo possono accadere in tutti i luoghi e nelle più disparate attività produttive e non.

Come si può facilmente immaginare la normativa in questo settore risulta piuttosto articolata e ferra, con norme via via più restrittive per garantire la sicurezza delle persone e delle cose. Come in molti altri casi la normativa italiana del settore si appoggia a normative emanate direttamente dalla comunità europea e recepite successivamente dall’ Italia. Le normative in questione sono diverse e trattano diversi aspetti degli impianti antincendio, come il dimensionamento delle reti di idranti, le reti sprinkler, gli accumuli etc.

Essendo questo articolo pensato per sistemi antincendio prefabbricati, gli argomenti trattati riguardano principalmente i sistemi di accumulo antincendio e i relativi sistemi di pompaggio (o gruppi di spinta). Questi aspetti sono trattati in maniera esaustiva in diverse norme europee come la UNI EN 10779, la UNI EN 12845 e la UNI EN 11292. Mentre la prima si occupa esclusivamente di reti di idranti e sprinkler, la seconda parla delle pompe di spinta e relativi accessori, mentre la terza spiega ed integra la precedente con i relativi vani tecnici e cabine per le citate pompe.

Per il dimensionamento si procede seguendo questo schema di massima

  1. Si calcola il carico antincendio dell’attività dove si deve installare l’impianto. A seconda del tipo di azienda o fabbricato, della sua estensione, del materiale stoccato etc. si determina il citato carico idrico necessario. E’ fondamentale in questo caso determinare quale e il punto più sfavorevole nell’anello antincendio e determinandone la relativa pressione residua come richiesto dalla normativa.
  2. A seconda delle capacità idriche presenti si va a determinare un determinato accumulo di acqua (riserva idrica) che permette di garantire lo spegnimento o quantomeno il mantenimento sotto controllo dell’incendio per un determinato periodo di tempo (tipicamente 60-90-120-180 minuti). Tale tempo viene calcolato per garantire l’arrivo dei vigili del fuoco con le loro attrezzature di intervento. I volumi di accumulo possono essere agevole ottenuti con vasche prefabbricate disponibili sia in versione interrata che fuori terra.
  3. Una volta determinato il volume e la portata richiesta si dimensiona il gruppo di spinta, dove le variabili in gioco sono molteplici. A seconda del tipo di alimentazione si scelgono elettropompe e/ motopompe, i relativi accessori, il tipo di installazione (sotto o sopra battente) ed infine la tipologia di pompe (sommergibili o non).
  4. Una volta determinato la tipologia del gruppo di spinta ed il tipo di installazione si sceglie il vano tecnico. Esso dovrà garantire una resistenza al fuoco con indice REI pari a 60 -90 -120 -180 a seconda dei calcoli precedenti effettuati. Il vano prevede inoltre vari tipi di accessori a seconda del tipo di pompe.

I sistemi prefabbricati antincendio si distinguono quindi per le elevati variabili in gioco, e vista la importanza del servizio, vanno progettate ed installate con cura. La MS Sinigaglia Mario fornisce servizio di progettazione, consulenza, installazione di gruppi antincendio e relativi vani accumulo. Per maggiori informazioni http://www.acque-reflue.com/vasca-antincendio/