Massaggi siamesi o thailandesi?

Massaggi siamesi o thailandesi?

Spesso si parla di massaggi thai o siamesi, senza sapere che si tratta di massaggi di origine comune, dato che la provenienza è la stessa, come per gli adorati gatti di questa razza.

Già, perché l’antico Siam è l’odierna Thailandia, in cui svettavano i templi dei monaci buddisti, dedicati alla cura delle popolazioni siamesi tramite pratiche di yoga e rimedi di fitoterapia. E qui si crea la piccola differenza tra i comune massaggio thai, diffuso ovunque nella popolazione, e l’antico massaggio siamese, pratica più esclusiva che un tempo era riservata solo alla corte reale dell’Impero del Siam.

Le origini del massaggio thai

In oriente la pratica dei massaggi è millenaria e quella thai nasce, infatti, proprio come diffusione dell’arte delle manipolazioni in ambito buddista. Il medico indiano Shivago Kumar Baj, amico e curatore del Buddha, arrivò in Thailandia per diffondere la pratica del massaggio come ristoro del corpo e scambio energetico di benessere.

Nato anche dalle commistioni con la cultura delle posture Yoga, il massaggio thai o antico massaggio siamese affonda le sue radici nel Nuad Thai Boran (massaggio thai antico), una serie di manovre ispirate allo yoga thailandese, in grado di attenuare i dolori muscolari e articolari e risvegliare l’energia del corpo lungo i meridiani.

Si definisce a volte yoga “passivo” dato che i monaci lo praticavano sui pazienti per insegnare loro le figure e, contemporaneamente, praticavano dei massaggi curativi. Un massaggio thai yoga rappresenta un momento non solo di relax ma anche di meditazione e guarigione.

Si lavora su allungamenti muscolari, manovre studiate sui meridiani energetici, digitopressione sui punti dolenti che si vogliono guarire; ma anche con pratiche spirituali di meditazione e concentrazione energetica.

Una tradizione legata al regno di Siam, detto anche Regno di Rattanakosin, che vedeva tali pratiche a favore della popolazione dei siamesi (o thailandesi), stabilitisi in questo vasto territorio dopo le migrazioni dalla Cina verso il sud-est asiatico.

Imparare l’arte dei massaggi thai

Ad oggi si tratta di una delle pratiche più diffuse, e chi intraprende dei corsi di massaggio a Roma può scegliere, infatti, se dedicarsi ai massaggi orientali thai o siamesi, oppure a quelli indiani dell’Ayurveda, ai massaggi cinesi per riattivare i meridiani energetici oppure a quelli giapponesi con pratiche di digitopressione.

In ogni caso, le differenze sono sostanziali e solo tra i massaggi thai e siamesi si trovano delle analogie. Se il massaggio antico veniva praticato solo nella corte del palazzo reale Thailandese, ad oggi si è allargata la pratica del Nuad Thai Boran anche oltre la famiglia reale e i dignitari a loro vicini. Lo stile di corte, detto Thai Royal Massage, ad oggi può essere studiato dopo un corso base di massaggio, come approfondimento del massaggio orientale thai.

Le versioni più popolari sono quelle praticate ovunque, mentre il massaggio siamese derivato dall’antica tradizione di corte, è pensato anche come metodo di meditazione mistica, oltre che curativo.

Se il massaggio thai comune si pensa fu praticato soprattutto dalle donne che ristoravano la muscolatura degli uomini dopo una giornata di lavoro (magari nei campi pieni d’acqua e di potenziali dolori reumatici), il massaggio di corte si ispirava alla pratica tra maestri di tradizione buddista e allievi selezionati.

In ogni caso, il massaggio deve tenere conto della tradizionale presenza dei meridiani energetici del corpo, canali lungo cui scorre l’energia della salute e del benessere – energia personale e cosmica, che entra nel nostro corpo e va sempre riattivata.

Nel massaggio thai la concentrazione di energia e fondamentale e si deve lavorare sui canali con pressioni mirate, allungamenti e stiramenti: tra Hatha Yoga e manipolazioni di digitopressione, rivive in Occidente una tradizione siamese che affascina ancora oggi.