Etichette Anti Effrazione: uno strumento semplice per un utilizzo intelligente

Etichette Anti Effrazione: uno strumento semplice per un utilizzo intelligente

Al giorno d’oggi le contraffazioni, le alterazioni, le violazioni, le manipolazioni che può subire un prodotto sono molteplici. Sono tali da rovinare il rapporto che una Azienda intrattiene con la propria clientela e talvolta tutto ciò può accadere senza che l’Azienda stessa ne venga a conoscenza.

Le fasi di trasporto, stoccaggio, distribuzione e vendita, in assenza delle protezioni adeguate, ben si prestano alle azioni criminali di cui sopra. Un problema di non poca entità, soprattutto per i danni di immagine che può provocare. Un problema talmente rilevante che il destinatario del prodotto, consumatore o utilizzatore che sia, apprezza sempre di più e con attenzione ciò che gli perviene sigillato, con la certezza che quel bene non abbia subito alcuna intrusione di alcun tipo.

Le misure che vengono prese per contrastare il fenomeno e proteggere concretamente il proprio prodotto sono sostanzialmente due.

Alcune sono di tipo organizzativo altre consistono nell’utilizzo di alcuni strumenti che nello specifico sono soprattutto due, i sigilli di sicurezza e le Etichette Anti Effrazione.

Quest’ultime sono l’argomento di questo articolo e oggi ne parliamo con Stefano Ingafù titolare della Oltr3 Srl, azienda leader nel settore dei prodotti di sicurezza.

Ciao Stefano, che cosa puoi dirci in merito alle Etichette Anti Effrazione?

Le Etichette Anti Effrazione sono progettate in maniera tale da evidenziare l’eventuale effrazione subita. Sono pertanto non ricomponibili e in alcune tipologie mostrano la scritta Void, volta a comunicare quanto avvenuto.

La loro tecnologia è basata sulla fragilità del materiale usato per la realizzazione dell’etichetta e la sua fustellazione, nonché sulla differenza di struttura tra lo strato superiore e quello inferiore in modo tale che uno non segua l’altro nell’atto della rimozione o scollamento. Accade così che una volta che l’Etichetta è stata apposta l’atto del rimuoverla provoca la sua frantumazione totale. A quel punto risulterà senza ombra di dubbio la prova che il fatto illecito sia avvenuto.

Nel caso delle Etichette Anti Effrazione di tipo Void, oltre a quanto sopra descritto, all’atto della rimozione dell’Etichetta stessa una parte della vernice rimane nello strato sottostante e compone la scritta Void, termine che in inglese significa violato.

L’etichette attualmente in commercio sono di vari formati, e per dimensioni e per metrature. Vengono fornite in fogli e/o in bobine. Possono essere personalizzate, realizzate con diverse colorazioni, soggette a numerazione, o identificabili tramite l’apposizione del codice a barre. Allo stato attuale c’è una tale offerta, che i diversi impieghi e gli abbinamenti con i sigilli si sicurezza, favorisce una scelta precisa del prodotto.

Grazie Stefano, buon lavoro.

Grazie e buon lavoro anche a voi.