Google Penguin, il nuovo aggiornamento

Google Penguin, il nuovo aggiornamento

Google Penguin updateIl nuovo aggiornamento di Google Penguin fa registrare una inedita integrazione dell’algoritmo nel core del motore di ricerca. Si tratta di una novità che determina delle conseguenze di non poco conto, la più importante delle quali riguarda il fatto che Penguin, d’ora in poi, interverrà praticamente in real time: insomma, non sarà più rilasciato periodicamente, come era avvenuto fino a questo momento, ma agirà in tempo reale. Quindi, se prima le penalizzazioni di Penguin erano piuttosto semplici da individuare, in futuro non sarà più così: il che vorrà dire che, ancora più che in passato, sarà opportuno farsi affiancare da un consulente SEO nella progettazione di siti web e nella realizzazione dei contenuti destinati a finire in Rete, al fine di evitare conseguenze poco piacevoli.

Il cambiamento di scenario, in effetti, è piuttosto evidente: una volta gli aggiornamenti di Penguin venivano rilasciati da Google in date ben precise e note a tutti, dal momento che era proprio Mountain View ad annunciarle; così, se in seguito agli aggiornamenti si notava un calo delle “performance” di un sito, era abbastanza intuitivo ipotizzare che esso fosse stato colpito da una penalizzazione. Ebbene, d’ora in avanti non sarà più così, proprio perché l’algoritmo sarà attivo sempre: e, per di più, potrà colpire solo sezioni singole, e non i siti nella loro totalità.

Questa è, dunque, la seconda importante novità: a essere penalizzate, con questo nuovo aggiornamento, potranno essere solo delle parti, o addirittura solo delle pagine, di un sito. Naturalmente, non bisogna essere spaventati né lasciarsi terrorizzare da queste modifiche: coloro che hanno la consapevolezza di aver lavorato in modo idoneo e di aver rispettato tutti gli standard di qualità del caso, magari con il supporto di un consulente SEO, non hanno niente di cui preoccuparsi. Ad avere problemi saranno unicamente quelli che hanno “azzardato” un po’ troppo.

Particolare attenzione, nello specifico, dovrà essere riservata ai link: sarà bene, d’ora in avanti, rendersi conto del fatto che la strada migliore che possa essere percorsa è quella rappresentata da una strategia di link building che fa riferimento ai contenuti. Il punto di vista che è necessario assumere è quello secondo il quale lo scopo di un link non è favorire un incremento del posizionamento sui motori di ricerca, ma soprattutto veicolare traffico.

Un altro aspetto su cui è bene concentrarsi in maniera approfondita ha a che fare con le analisi che vengono eseguite sulle pagine: se oggi ci si limita ad analizzare le pagine indicizzate, verificando il loro numero, in futuro sarà consigliabile tenere conto soprattutto delle pagine che permettono di ottenere traffico in arrivo dai motori di ricerca. Non è detto, infatti, che una pagina indicizzata sia anche in grado di portare traffico. Tra gli strumenti su cui si può fare affidamento a questo scopo c’è, naturalmente, Google Analytics. Naturalmente, Penguin non colpirà unicamente i link, ma ciò che conta è che gli eventuali declassamenti che i siti subiranno prossimamente saranno sempre più mirati e più precisi. Il che è senza dubbio positivo.