Come curare l’ernia inguinale

Come curare l’ernia inguinale

AdobeStock_176650807_800x533Sottoporsi ad un’operazione chirurgica desta sempre delle preoccupazioni, anche se si tratta di un intervento di routine come quello per il trattamento dell’ernia inguinale. I maggiori timori dei pazienti sono legati al dolore post-operatorio e ai tempi necessari per rimettersi in forze e riprendere le normali attività quotidiane.

Le più avanzate tecniche chirurgiche riescono oggi a ridurre in modo drastico tutti gli inconvenienti legati all’intervento, dal dolore alla degenza, così da alleviare anche le preoccupazioni dei pazienti più ansiosi. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Cosa fare in caso di ernia inguinale

Non appena nella zona dell’inguine compare il tipico rigonfiamento dell’ernia, bisogna rivolgersi ad un chirurgo specializzato senza indugio. Stare stesi nel letto e riposare può ridurre il bruciore e il senso di affaticamento legati all’ernia, ma si tratta di rimedi temporanei che non sono sufficienti per considerare il problema risolto.

Non serve aspettare che l’ernia guarisca in modo spontaneo, ma al contrario col tempo la situazione può peggiorare. Nei casi più gravi si può verificare uno strozzamento dell’ernia e gli organi interni che sono fuoriusciti dalla cavità erniale possono subire una pericolosa compressione, che ne pregiudica il corretto funzionamento. In presenza di un’ernia strozzata è essenziale intervenire in tempi rapidi per evitare conseguenze ben peggiori.

L’unico metodo attualmente disponibile per curare l’ernia inguinale è quello di sottoporsi ad un intervento chirurgico.

Gli interventi per curare l’ernia inguinale

L’operazione necessaria per far rientrare l’ernia, ha subito negli anni una rapida evoluzione. Gli interventi più tradizionali sono quelli a cielo aperto, che prevedono un’incisione e quindi dei punti di sutura. Per rinforzare la parete addominale possono anche essere inserite delle protesi, allo scopo di impedire che a distanza di tempo l’ernia si presenti di nuovo.

Con gli interventi laparoscopici è possibile evitare il classico taglio, i punti di sutura e di conseguenza anche la fastidiosa cicatrice. Tutto questo è possibile grazie al laparoscopio, un sottile tubicino che passa attraverso un piccolo foro, praticato nella zona che dev’essere operata.

Il vantaggio del laparoscopio è quello di essere dotato di una telecamera sulla sua estremità: il chirurgo può vedere da vicino e con estrema chiarezza il punto in cui l’ernia è fuoriuscita e di conseguenza interviene con la massima precisione.

La robotica per il trattamento dell’ernia inguinale

Il dott. Antonio Darecchio di Internationalherniacare, un luminare nel campo della chirurgia delle ernie, ha messo a punto una nuova metodologia chirurgica che sfrutta sia la ridotta invasività della laparoscopia che la robotica. Questa tecnica prevede l’utilizzo di un sofisticato strumento da lui ideato, che ha ricevuto anche un brevetto internazionale, e il paziente può contare su una degenza molto rapida e una drastica riduzione del dolore-postoperatorio.

Questo metodo chirurgico non prevede l’inserimento di corpi estranei all’interno del corpo del paziente, come ad esempio degli strumenti per il fissaggio della protesi. Di conseguenza il pericolo di una complicazione diventa più remoto.

La degenza è molto veloce e il paziente non ha bisogno di trascorrere dei giorni a riposo, ma può riprendere quasi subito le sue normali attività. Dopo l’operazione ritorna a casa e se vuole può anche fare la doccia. Anche il dolore dopo l’intervento si riduce e il paziente non è costretto a letto.

Chiunque intenda sottoporsi all’intervento laparoscopico migliorato dalla robotica, deve sapere che sono ancora pochi i chirurghi capaci di padroneggiare queste metodiche e non tutte le strutture sanitarie dispongono degli strumenti necessari.

Bisogna quindi rivolgersi a strutture specializzate, in cui operano dei chirurghi dotati della necessarie esperienza e abilità. Solo così si può essere certi di assicurarsi i vantaggi delle nuove tecnologie chirurgiche ed essere sicuri della buona riuscita dell’operazione.